La Cumiona,San Pietro e le vigne.  

Foto by Greg in data 04/04/2009

Le vicine collinette, a cui si va per comode strade , sono tutte ben coltivate. Sul rialto detto Cumiona trovasi una cava di caolino , molto acconcio a fare stoviglie, di cui in ogni anno si mandano a Milano più migliaja di quintali. - Dizionario geografico,storico,commerciale di S.M. il re di Sardegna -1834

La Cumiona ,territorio sovrastante Vergano sopra e sotto, da sempre è stata parte integrante di Santo Stefano anche se dista qualche Km. Lassù sopra il pianoro ,si sviluppava e si viveva parte della vita contadina del paese. Si coltivava la vite e visto la numerosa frequentazione con carri e buoi, si lastricavano le strade con selciati in sasso, si vigilava sui raccolti con i "Campé dla vigna"  e quando arrivava la Vendemmia, era una Festa.

Il ricordo di questa festa è arrivata ai giorni nostri tramandate nelle manifestazioni settembrine borgomaneresi con la "Festa dell'Uva".

A circa 2 Km dalla frazione di Santo Stefano , salendo la strada verso Maggiora, passato il “Sizzone di Vergano” (Sisciòch in dal Pargall - zona Pergallo), appena passata la curva svoltando a destra si incontra il gruppo di case chiamata Canuggioni ,( Cai dl'urgera).

La strada sale rapidamente (vedi foto) portandoci nel territorio chiamato CUMIONA , (dagli antichi scritti "cumignona") che nel toponimo esprime “comunione” riferito al fatto che i territori ivi presenti erano posseduti dalla Comunità (Communitas Burgimanerji), e gli abitanti esercitavano un diritto comune come i "compascua".

Arrivati in cima alla salita , ci viene quasi incontro una cappella votiva restaurata nel 1994 dal Gruppo BCM tre casali, (Baraggioni,Canuggioni e Motto florio) raffigurante la Madonna Assunta in cielo, un dipinto a olio su pannello di legno  ad opera di Marino Giromini.

Ai suoi piedi sono visibili le frazioni di S.Stefano e Vergano.

 

Poco avanti si trova l'incrocio  che si dirama in tre direzioni ,ed anche qui troviamo un'altra edicola votiva restaurata anche essa dal BCM alcuni anni dopo.

 

 

Qui termina la strada asfaltata ed inizia la strada in terra battuta , e precisamente quella a sinistra porta nella zona chiamata "Baggiona" (La bajiuna).

La strada centrale porta alla zona chiamata Ordinera e San Pietro(L'urdinéra e San Perù) invece quella di destra continua fino a congiungersi alla strada interpoderale che sale da Gargallo in zona "Quaranta".Questa strada tocca questi posti, "Pianacce" (Pianascii) ,la Verzaiga (la Svarzaiga), la Carà di Camos (dove c' è la cava ),Montalto,Nivèi,la strà tùpa ,la Pernice (la pàrnis) e il Mot d'arblic.

Prendendo la strada centrale si arriva ad una biforcazione che a destra porta alla zona dell'Ordinera dove a detta dei più , i vitigni generavano dell'ottimo vino. A sinistra si va verso San Pietro dove è presente  una collina che prende anch'essa il nome di  Colle San Pietro. 

E'abbastanza frequente trovare in giro per la "piana" della camiona delle capre che pascolano libere sui prati incolti. Esse appartengono a Claudio  Zanetta (sempre da Varganbas), che da molti anni  con la propria famiglia abita qui  e che fa uno dei mestieri più antichi della terra.....il Pastore!.

La questione Comignona

Come già accennato questo territorio, apparteneva a tutta la comunità borgomanerese e quindi , i vari massari, pastori ed altri utilizzavano i terreni per pascolare gli animali, raccogliere legna ed altro. Nel 1673 la Comunità (oggi diremo il Comune) aveva deciso di vendere parti della brughiera e dei boschi, con lo scopo di raccogliere soldi da utilizzare per l'ampliamento della Collegiata di S.Bartolomeo.
Numerose persone avevano accettato la proposta di acquisto, sotto forma di enfiteusi perpetua, con lo scopo di rendere questo terreno fertile e produttivo, roncando e piantando vigneti.
A questo vendita si opposero i massari delle Cassine di Vergano-Sotto,sostenendo che gli Statuti di Novara, non permettevano l'alienazione dei beni della comunità senza il consenso di tutti gli aventi diritto. Venne promossa una causa portata davanti al pretore del Borgo e successivamente al senato di Milano.
Nel mese di agosto, la questione venne formalizzata con un lodo marchionale, nel quale si riconosceva il diritto dei massari all'uso dei terreni, ma che costoro (i massari in questo caso d'Varganbas) dovevano corrispondere alla Comunità, l'importo equivalente a quanto avrebbero sborsati i privati: Li Massari habbino pagar per una volta tanto alla Fabrica della nostra Parochiale scudi trecento, con che , detta Comignona si lasci per sempre nel stato in cui si trova
Quindi i massari di Vergano sotto si trovarono a pagare una tantum per godere dei beni che già usurfuivano. Alcuni decenni dopo,questa fase di alienazione avvenne ed è per questo, che i miei antenati come molti massari di Vergano sopra e sotto, hanno potuto acquistare terreni per trasformarli in Vigneti.(Parliamo della prima metà dell'800)

Oratorio di San Pietro (San Perù)

In questa località sorge un' grande oratorio posseduto ora dalla famiglia dei "Furnasii"  che un tempo era chiamata la "gesa da San Perù";.(vedere foto).

pro ecclesia S.ti Petri de Cumignano

Scrive De Vit ne le "Memorie storiche di Borgomanero (1880)"L'oratorio di San Pietro al di là del torrente Sizzone, nella regione chiamata la Cumiona. Si trovano memorie di esso molto antiche, ed è fama che, ne secoli scorsi servisse per gli appestati. Si crede anche che questa chiesa sia situata nell'antico territorio di Mosocco stato poi unito a quello di Borgomanero, e ricordato fino dall'anno 1342"

Una volta si praticavano le "Rogazioni" ovvero processioni che partivano dalla chiesa parrocchiale di buon mattino  e salivano fino a questo oratorio,  benedicendo i vigneti per preservarli dal cattivo tempo ed ottenere un buon raccolto. Ancora oggi la grandine (la tampesta) è l'elemento preoccupante per gli agricoltori. L'oratorio è composto da due   parti, una ad Ovest verso Maggiora, e l'altra ad Est verso Borgomanero composta da 2 Piani.

Lato Est. Internamente è composto da 2 piani. Una scala interna in legno porta al piano superiore dove c'è un camino e nulla più. Nessun dipinto interno o qualcosa che richiami la chiesa.

Negli ultimi decenni è stata utilizzata dai numerosi proprietari "Furnasii" come "Casotto dla vigna" per il ricovero di attrezzi agricoli e purtroppo è sempre "visitata" da vandali e curiosi. Stando a quanto riportato sia verbalmente che scritto sul libro di S.Stefano , un tempo era adibito a lazzaretto.

Nessun restauro se non la manutenzione del tetto è stato fatto. Attualmente versa in rovinose condizioni.

All'esterno guardando in alto è presente un dipinto rappresentante "Gesù in croce. (vedere foto).

                                           

 

 

Lato Ovest verso Maggiora

 

 

 

 

Lato Ovest. Internamente è un locale unico di 4 x 4 m , di proprietà degli eredi di Fornara Lino 

In questo locale è presente un'acquasantiera in granito (foto sotto)  a dimostrazione dell'uso religioso che se ne faceva.

 

Il tetto e la facciata esterna  restaurata nel 1986   è stato ridipinto un quadro che riporta "Gesù e San Pietro". Il dipinto originale però non riportava questo ma la "Vergine che presenta il Bambino Gesù"

 

Come si presenta l'Oratorio di San Pietro oggi  ed uno degli "Ultimi.... appassionati di Vigna"

Foto del 04/04/2009

Giorgio Carbonati che coltiva con passione la vigna in località Cautiera. Ormai si contanto sulle dita della mano le vigne coltivate

Dino e Giacomo Cerutti, Lorenzo Zanetta, Berto Barison,Cerutti Marino sono gli ultimi irriducibili appassionati delle coltivazioni in questa zona

Vigneti .

Questa zona ora boschiva è stata un tempo una zona di vigneti appartenuti alle genti di Santo Stefano.(elaborazione grafica al computer)