Oratorio di San
Pietro in localita Cumiona
Nel pianoro sopra il rialto della Cumiona, sorge l'oratorio di San Pietro. A Maestro trovasi gli Oratori di S.Steffano Protomartire, e di S.Pietro Appostolo...così scriveva Don Carlo Prina nel 1750.
L'antico oratorio di S.Pietro (del XIV Sec.) era collocato sulla sommità del colle omonimo, di cui non rimane che i ruderi.Quello attuale posizionato sotto la collina tutt'ora esistente è probabilmente la ricostruzione voluta dalla Communitas di Borgomanero.
Qui sotto l'estrapolazioni da libri e commenti su questo oratorio:
[1]L'oratorio di San Pietro al di là del torrente Sizzone, nella regione chiamata la Cumiona. Si trovano memorie di esso molto antiche, ed è fama che, ne secoli scorsi servisse per gli appestati. Si crede anche che questa chiesa sia situata nell'antico territorio di Mosocco stato poi unito a quello di Borgomanero, e ricordato fino dall'anno 1342"
Nel Liber Extimi cleri, presso ASDN di Novara redatto nel 1357, viene scritto che l'oratorio di S.Pietro de Cumignona era appartenente alla Pieve di Cureggio (Plebs Quiregij)
Ecclesia S.ti Petri de Cumignano - Pbr Quiricus de Yvorio
Si pensa che questa chiesa esiste nell'antico territorio di Mosocco unito al territorio di Borgomanero con istromento del 6 agosto 1342.
In tale istromento il Borgo vendeva parte dei suoi territori montuosi a nord-ovest posti nella zona del Musocco,alla comunità di Rasco ed è in questo frangente che viene citato il pianoro della Cumignona.
Il monte Musocco ora è chiamata Cima Misocco, posta tra la vallata del Sizzone di Maggiora (Cappelle , mottotondo) e la Vallata di Castagnola (in prossimità di San Bernardo alla Castagnola)
[4]Come ci fa legittimamente supporre la dedicazione all'apostolo S.Pietro, è certamente antico, e si può ritenere che l'attuale oratorio sia stato eretto sulle rovine di quello documentato nel Trecento.Come ci suggerisce il nome, Cumiona o Comignona, il luogo doveva appartenere alla comunità rurale che ne godeva i compascua: nel 1150 veniva registrata una vendita de prato de Comignona.(Archivio Molli).
Le chiese dedicate a San Pietro trovano una collocazione temporale nell'alto medioevo (IX-X Sec) ed hanno la caratteristica di essere "orientate".
[2]"Attraversò un periodo di abbandono e di incuria; venne riconsacrato al culto , dietro sollecitazione del Vescovo Antonio Tornielli, che vi si era recato in visita il 10 maggio 1649. Raccogliendone il comandamento,la Comunità provvide alle opere di restauro nell'anno 1669; i lavori eseguiti da Mastro Lorenzo Machiotto , con intonacatura, rizzatura e stabilitura delle pareti, per una spesa di 65 Lire imperiali."
[3]Nel Catastro della comunità di Borgomanero del 1560 si trova enunziata,ed è tradizione che servisse anticamente per gli appestati, mentre erigevano in que' contorni le loro capanne , e nonostante che detta Chiesa sia oggi profanata rimase sempre di ragione della Comunità, e per mantenere la medesima il suo patronato sovra d'essa fece dipingere il proprio stemma con le parole Communitas Burgimanerij.
Oratori Campestri...la decadenza
All'interno non c'é niente che possa ricondurre ad una chiesa se non l'acquasantiera...Perché?
Gli oratori campestri,subiscono un progressivo decadimento durante il XVI secolo. Per la loro dislocazione in aperta campagna divennero facile preda di saccheggio, in balia di soldataglie che vi scorazzarono soprattutto tra il 1521 e il 1529 e tra il 1556-58. Ma è soprattutto il nuovo modo di concepire la Chiesa, dopo il concilio di Trento a dare maggior disinteresse ad essi. La chiesa è il tempio di Dio, reso sacro dalla presenza dell'Ostia (cosa che non veniva utilizzata prima del concilio) e questo ne accelera la decadenza.I vescovi ordinano la rimozione degli altari (vedi San Martino, San
Bernardo) riducendo la funzione di essi alla semplice "divozione" ed escludendo la celebrazione di qualsiasi altro rito.
Nel 1575 il vescovo Archinto decretava,.. Negli oratori che sono alla campagna si faccino levar gli altari per fare una croce. Se da una parte si raccomanda questo contemporaneamente si chiede ai sacerdoti di essere diligenti nel promuovere qualsiasi iniziativa.
Quasi tutti li Oratori et Capelle di questa Parochia sono molto mal termine et molto mal tenuti; et non manchino di far ogni possibile sforzo a fine che detti oratori siano restaurati, abelliti et meglio tenuti. Attesa la pietà del popolo non manchino deputare a ciascun oratorio persona pia la quale habbi cura di tenerlo chiuso et aperto ed mundo... L'accentramento del culto nelle chiese maggiori,aveva ridotto la funzione di essi,se non alla sola celebrazione annuale in onore del Santo. Presero sviluppo le processioni votive (rogazioni), composte dalla massa dei contadini verso la particolare devozione a San Bernardo, S.grato,S.Antonio Abate.
In altri casi il festeggiamento annuale del Santo , assumeva il tono di una sagra campestre come voleva una certa tradizione medioevale.Pensiamo alla festa che veniva fatta l'11 Novembre in Onore di S.Martino. Per l'Oratorio di San Pietro, non c'è documentazione riguardante sue ricorrenze.
La Peste e Lebbra
Come dichiarato nei documenti, esso serviva anche come lazzaretto per gli appestati, e visto le date, non si tratta solo della famosa peste "manzoniana" del 1630 ma anche di altre pesti che nei secoli hanno imperversato in queste povere zone.Ricordate con frequenza furono le pestilenze del 1347-48,1362-63 e 1401-02
La peste Nera del 1347-1348 che devastò ed imperversò in tutta Europa, uccidendo un terzo della popolazione. La peste di San Carlo del 1576-1577 sviluppatasi in Milano e chiamatà così perchè c'era come vescovo di Milano Carlo Borromeo. La peste "Manzoniana" del 1630 memorabile e terribile per le morti provocate.
Coloro che venivano colpiti dalla peste, erano confinati in zone fuori dai centri abitati, per circoscrivere il contagio e lì si doveva morire.
Anche chi veniva contagiato dalla Lebbra veninva portato nei lazzaretti.
I moribondi urlavano le loro ultime volontà che dovevano essere raccolte da un notaio che con dei testimoni redigeva il testamento...Essi alloggiavano in capanni improvvisati attorno all'oratorio...E' facile pensare chi i moribondi qui venissero sepolti.
In questo recente passato, è stato utilizzato come casotto per il ricovero attrezzi ,degli attuali proprietari.
Quando si andava nella vigna esso era il nostro punto di riferimento. Avevamo gli attrezzi d'uso per la vigna, lì si mangiava tutti insieme durante le vendemmie, ci si riparava dalle piogge improvvise e già allora si diceva senza ragione alcuna, che esso era un lazzaretto ed addirittura una chiesa. I nostri vecchi la chiamavano "la Cà d'San Peru o la Gésa d'San Peru"
L'oratorio è diviso in due parti con ingressi separati
Lato Est -Facciata Verso Borgomanero
Lato Ovest -Verso Maggiora
Come si presenta nell'insieme
Lato Est. Internamente è composto da 2 piani. Una scala
interna in legno porta al piano superiore dove c'è un camino e nulla più.
Nessun dipinto interno o qualcosa che richiami la chiesa.
Negli ultimi decenni è stata utilizzata dai numerosi
proprietari "Furnasii" come "Casotto dla vigna" per il
ricovero di attrezzi agricoli e purtroppo è sempre "visitata" da
vandali e curiosi.
Nessun restauro se non la manutenzione del tetto è
stato fatto. Attualmente versa in rovinose condizioni.
All'esterno in alto posizione centrale è presente un dipinto
rappresentante "Gesù in croce.(parzialmente stinto ed eroso dalle tempo)
Lato Ovest -Il tetto e la facciata esterna restaurata nel
1986 è stato ridipinto un quadro che riporta "Gesù e
San Pietro". Il dipinto originale però non riportava questo ma la
"Vergine che presenta il Bambino Gesù" inoltre c'era disegnato lo stemma della città di
Borgomanero. Lato Ovest. Internamente è un locale unico di 4 x 4 m , di
proprietà degli eredi di Fornara Lino In questo locale è presente un'acquasantiera in granito
(foto sotto) a dimostrazione dell'uso religioso che se ne faceva.
Dissertazione:In un passaggio del libro scritto da Battista Beccaria
"Cureggio:Un importante esempio di continuità storica del novarese dalle orgini al
XVI" viene citato : Pbr Quiricus de Yvorio pro Ecclesia S.ti Petri de Cumignona.
La Pieve di Cureggio molto importante a quel tempo,aveva competenza ecclesiale su gran parte del territorio ed arrivava anche ai paesi della valsesia ed il territorio della Cumiona era un passaggio verso di essa.
[5]"Basti pensare come a metà del duecento la Pieve di Cureggio comprendesse la chiesa di San Pietro alla Cumignona e si spingesse con uno stretto braccio di territorio su cui correva la strada per la Valsesia, fino alla Soliva,cioè ai limiti della Valduggia.Non per nulla quando nel 1253 il vescovo di Novara, Sigebaldo Cavallazzi,si trovò a dover minacciare di censura gli abitanti di Rastiglione,di Orialto Superiore e Inferiore di Valduggia, perché renitenti a pagare la decima alla Pieve e al Capitolo di San Giuliano di Gozzano, delegò non un pievano valsesiano ma l'arciprete di Cureggio perchè la di lui pieve era ai confini dei menzionati territori e questi si potevano raggiungere attraverso l'itinerario sopra esposto"
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[1]Un borgofranco Novarese. Dalle orgini al Medioevo - Comune di Borgomanero, 1994
[2]Borgomanero , tra sacro e proffano.Borgomanero,ossia Memorie e notizie attinenti a Borgomanero desonte dagli antichi monumenti raccolte dall'avv. Carlo Antonio Molli
[3]Vincenzo de Vit:"Memorie storiche di Borgomanero (1859/1880)"
[4]Edifici religiosi -di Ernesto Lomaglio :Un borgofranco Novarese. Dalle orgini al Medioevo - Comune di Borgomanero, 1994
[5]"Cureggio:Un importante esempio di continuità storica del novarese dalle orgini al XVI-(pag.223)-Battista Beccaria
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