Gli Austro-Russi a Borgomanero

 

“Anno 1799: mentre Napoleone Bonaparte era impegnato nella Campagna d'Egitto, l'esercito Austriaco al comando di Melas e quello Russo al comando di Suvorov che stavano invadendo l'Italia , strapparono la Repubblica Cisalpina, liberarono il Piemonte dal giogo della Repubblica Francese ed in Italia ripristinarono quasi tutto come prima.

In quel periodo alcuni soldati dell'esercito russo che aveva posto l'accampamento intorno a Borgomanero sono deceduti e sono stati sepolti intorno all'Oratorio di San Leonardo dai loro Sacerdoti Ortodossi secondo le loro usanze.”

 

Le righe sopra riportate sono parte delle memorie storiche reperite e trascritte da  mons. Felice Piana (1799-1868)  che evocano un periodo di  cambiamenti per la nostra terra e le dominazioni succedutesi nel travagliato percorso storico : ai  Piemontesi sono seguìti  i Francesi poi gli Austriaci , ancora i Francesi ed  infine nuovamente i Piemontesi ;  il tutto nel giro di 50 anni circa e nel contempo sempre con conseguenze onerose e vessatorie  per le popolazioni che ne subivano  i drammatici destini.

Non esiste una vasta bibliografia sul passaggio delle truppe Russe in queste zone ma sappiamo che nel Canton Ticino e nel pavese non lasciarono un buon ricordo, infatti negli annali storici-geografici  dell’ottocento vengono citati per i saccheggi e le devastazioni  ” ..in solo vederli mettono timore e spavento”.

Il riscontro a quanto affermato da mons. Piana è avvenuto alla fine degli anni  '50 del secolo scorso, quando vennero eseguiti alcuni lavori di messa in sicurezza dell’Oratorio di San Leonardo e gli operai trovarono resti umani tra gli scavi.

I poveri resti appartenevano a soldati russi, morti probabilmente di malattia, che  vennero seppelliti con tanto di rito funebre celebrato da preti ortodossi.

Queste truppe austro-russe si trattennero a Borgomanero e dintorni dal maggio 1799 per circa 12 mesi perché il 5 giugno 1800 una colonna di 2000 francesi, al comando del generale di brigata Antoine de Bethencourt, giunta dal Sempione a rinforzare le truppe napoleoniche in vista della decisiva battaglia di Marengo ( 14 giugno 1800) riprese il possesso della provincia di Novara.

 

Esiste un dettagliato resoconto di quello che l'Amministrazione di Borgomanero dovette fornire a questo migliaio di soldati nel periodo 8 giugno 1799 –  28 febbraio 1800; si tratta dello “Stato delle spese e somministranze fatte per le Armate Imperiali Austro-Russe dall'epoca del loro ingresso in questo Reale Dominio colla distribuzione di quelle che riguardano o l'una o l'altra, e che sono dipendenti dalla Requisizione generale de generi, o dalle requisizioni parziarie nelli passaggi, o stazioni delle rispettive truppe in seguito ad ordine de Comandanti le medesime, e coll' annotazione separata del quantitativo di quelle speditesi con contenta, o senza contenta, ma giustificate queste per equipollente, e così pure delle spese per la restaurazione , e dotazione de Forti”.

La prima scrittura risale all' 8 giugno quando un drappello di artiglieria russo composto da un ufficiale, un sergente e 49 soldati con 57 cavalli arrivarono da Novara diretti ad Arona e vennero riforniti di pane, carne, riso, boccali di vino, acquavite, sale, fieno, legna e carbone; ottennero anche due guide sino ad Arona con un cavallo a sella ed un paio di buoi aggiogati di rinforzo al convoglio per il trasporto delle derrate.

Due giorni dopo si fermò un drappello di soldati austriaci facente parte del battaglione guidato dal Principe di Rohan, un aristocratico rifugiato in Austria per il timore della Rivoluzione francese. Questo drappello era composto da un capitano e 66 soldati con 17 cavalli ed anche a loro vennero fornite le stesse derrate ma pretesero anche “ n.3 barozze a due bovi sino a Buscione”.

Sempre a Buscione si fece portare qualche giorno dopo il signor Cavaliere De La Places, aiutante di campo, su vettura a due cavalli con un costo di Lire 6 ; il 23 giugno, sempre con lo stesso mezzo, vennero colà trasportate casse d'argento che doveva servire per il pagamento dei soldati al comando del Principe.

Non venivano richiesti solo generi alimentari ma anche materiale per aggiustare i carriaggi come ferro, acciaio, cuoio, tela, corda,” teste e gavelli da ruota” , “travi detti canteri per assali de carri e pali grossi per sostenere le marmitte” oppure beni ad uso personale come “sapone di Como” e canfora, scarpe e tabacco, “scarpe all' Ongarese”, ossia stivaletti.

Capitava inoltre che gli animali al seguito delle truppe venissero lasciati pascolare liberamente ed ecco la richiesta di lire 310 per danni arrecati durante 30 giorni da 57 cavalli su un pascolo di circa 150 pertiche.

Nel computo delle spese reclamate si legge anche di aver rifocillato un soldato austriaco, un certo Schiavon del Reggimento Esterasi che dichiarò di essere fuggito dalle mani dei soldati francesi.

Si accenna anche alle cene e pranzi forniti dall'oste Gaudenzo Cominazino ad un capitano, tre ufficiali ed otto ussari.

Il 29 e 30 settembre si fermò una squadra di 12 soldati con un caporale e 16 prigionieri provenienti da Domodossola e diretti a Novara.

I rifornimenti riguardavano anche la guarnigione appostata nel Forte di Arona cui venivano spediti, oltre a generi alimentari e di uso personale, anche 60 pagliericci, candele, “oglio di Noce ed oglio di Ulivo”, veniva fornito anche del personale impiegato nella preparazione della vivande, forse per la mensa dei graduati.

Per ordine della Civica Amministrazione di Novara, venivano requisiti animali da basto per il trasporto di generi alimentari da  Valenza a Trino,a Vercelli e Turbigo, Vigevano e Sesto Calende ed in data 7 settembre vennero spedite 18 barozze per il trasporto dell'Ospedale Militare da Novara a Buffalora; in altra occasione “51 viture per Sesto Calende per tradurre amalati”.

 

Tutto questo carteggio è stato redatto dall’amministrazione del Borgo nei primi del '800 e porta la firma del sindaco di allora e degli amministratori:

   

 

 

Bartolomeo Zoppis Sindaco

Filippo Rossignoli amministratore

Giò Batta Bonola amministratore

Francesco Valsesia amministratore

Giambattista Zoppis amministratore

   

 

 

 

 

Canonico Mons. Felice Piana nato ad Alessandria il 24 novembre 1799 e morto in Borgomanero il 5 maggio 1868, dove è stato prevosto della Collegiata di Borgomanero dal 1831 fino alla morte. A Lui si devono diverse memorie storiche anche della sua terra natìa  della Valle Strona.

 

Pier Luigi Fornara - Gregorio Fornara