Dom Mario Zanetta, vescovo missionario in Brasile. Scritto da Stefano travaglia


Il 29 gennaio 1938 a Santo Stefano di Borgomanero nasceva Mario Zanetta, figlio di Luigi e Rosa Zanetta, ebbe un unico fratello Giuseppe morto nel 1987.

Cominciò gli studi a Borgomanero, nel 1949 entrò nel seminario San Luigi di Miasino dove per il Ginnasio, nel 1955 passò al Seminario Maggiore di Novara dove fece il liceo, il corso di filosofia e teologia. Ricevette gli ordini minori nel 1957,  il 20 dicembre 1961 fu ordinato diacono ed il 24 giugno 1962, festa di San Giovanni Battista, fu ordinato sacerdote da Monsignor Gilla Gremini a Novara.

Don Mario iniziò come coadiutore nella città di Novara presso la parrocchia di San Giuseppe prima, dal 1962 al 1964 e di San Martino dal 1964 al 1969 sempre collaborando con Don Giovanni Francone.

Attento agli appelli della Chiesa, che già viveva il clima del Concilio Vaticano Secondo, e rispondendo ad una vocazione che coltivava da tempo, il 25 marzo 1969, festa dell’Annunciazione del Signore, ricevette il Crocifisso del mandato missionario assieme a don Mario Tori (che in Brasile sarà chiamato con il secondo nome di Battesimo "Lorenzo" per distinguerlo dall'omonimo compagno di missione). Il 28 marzo partirono da Genova con la nave, la loro destinazione era la diocesi di Senhor do Bonfim, nello stato della Bahia in Brasile, che il CEIAL (Centro Ecclesiale Italiano per l'America Latina) di Verona aveva indicato alla diocesi di Novara come chiesa sorella da aiutare e sostenere, data la vastità del territorio e la carenza dei sacerdoti. Giunti a Senhor do Bonfim, furono destinati alla città di Paulo Afonso che in quegli anni stava attraversando una tumultuosa crescita economica e demografica dovuta alla costruzione di enormi centrali idroelettriche in grado di dare luce ed energia ad un terzo del territorio brasiliano. Comperata un'auto ed una mappa, Don Mario e Don Lorenzo, costeggiando il Rio São Francisco su tortuose ed impervie strade, raggiunsero Paulo Afonso il 24 maggio 1969, la città che li avrebbe legati per sempre tra loro e con la popolazione che in essa vi abitava e lavorava cercando di costruire un futuro migliore tanto per i genitori quanto per i figli.

Furono anni intensi, dall’organizzazione di gruppi e comunità, alla costruzione di scuole, asili, cappelle, ricoveri per gli anziani e centri di formazioni.

Il 3 febbraio 1973 don Mario Tori morì tragicamente in un incidente, dom Mario raccolse l’eredità dell’amico e andò avanti. Nei 15 anni seguenti dom Mario divenne uno dei protagonisti della crescita tumultuosa e rapida di Paulo Afonso. All’inizio con don Alfredo Grosso, don Alcide, poi con i colleghi don Luciano Piumarta, don Pier Antonio Miglio e don Guerrino Brusati costruirono asili, scuole, case dei bambini attraverso la “Liga Social Cattolica”, incentivarono il lavoro comune, iniziarono decine di piccole attività produttive, si solidarizzarono nei duri anni della repressione militare con scioperi e manifestazioni da chi vedeva le sue terre minacciate dalle dighe in costruzione, edificarono chiese e cappelle, crearono gruppi e movimenti, formarono centinaia di leader. Parallelamente dom Mario svolgeva un intenso lavoro pastorale che lo portò a conoscere ed a essere conosciuto in tutto l’immenso Sertao della regione di Paulo Afonso.

Nel 1972 Paulo Afonso divenne diocesi e dal 1983 dom Mario fu vicario generale del primo e del secondo vescovo: Dom Jackson Berenguer Prado e dom Aloisio Penna, suo precedessore.

Quando dom Aloisio Penna fu trasferito alla diocesi di Baurù nello stato di San Paolo, dom Mario Zanetta fu nominato vescovo dal Papa Giovanni Paolo II il 15 giugno 1988. Il 14 agosto, vigilia dell’Assunzione, fu consacrato vescovo a Paulo Afonso.

Dal 1988 al 1998 furono 10 anni di grandi attività episcopali, preoccupato di accompagnare pastoralmente l’immensa diocesi di 36.913 Km quadrati e quasi seicentomila abitanti, creò cinque nuove parrocchie, ordinò sedici sacerdoti, chiamò a lavorare in diocesi numerose comunità di religiose ed alcuni sacerdoti. Incentivò la formazione e la strutturazione delle piccole comunità di base ed i gruppi di associazioni tra i quali: il Corsilio, il Rinnovamento Carismatico, l’incontro delle coppie con Cristo, il gruppo Biblico, la Legione di Maria e  la San Vincenzo. Creò e sviluppò differenti ambiti della pastorale diocesana: catechesi, comunicazione, carceraria, dei bambini, indigenista, della gioventù, dei minorenni, della donna, dei pescatori, rurale, della salute e vocazionale. Preoccupato per la formazione dei futuri leader, si è sempre adoperato per trovare validi strumenti formativi, organizzò ed appoggiò vari corsi e seminari, aiutò la strutturazione del Seminario della Paraiba nella città di Joao Pessoa dove studia la maggior parte dei seminaristi diocesani. Nell’agosto del 1998 vide un altro suo sogno realizzato: inaugurò l’INTEPA, istituto di teologia e pastorale di Paulo Afonso, corso superiore di studi teologici.

Fedele al suo motto episcopale “Crediamo nella Carità” dom Mario fu un grande difensore della cause sociali, fin dai primi tempi a Paulo Afonso è sempre stato al fianco dei più poveri e piccoli, la sua fine sensibilità umana, alleata ad una intelligenza fuori dal comune, gli ha permesso allo stesso tempo capire i problemi e vederne le soluzioni. Difficile enumerare i casi che lo videro protagonista o compartecipe: gli sfollati della diga di Itaparica, la campagna contro la violenza nella regione di Paulo Afonso, la lotta per la demarcazione delle terre indigene, il contributo decisivo per la creazione della Fondame (fondazione di protezione ai minorenni), il centro diocesano di artigianato per dare lavoro e formazione a centinaia di donne, la scuola professionale Padre Lorenzo Tori, la campagna contro la privatizzazione della Chesf, il Progetto Speranza che ha dato casa e terra a 14 famiglie, la scuola famiglia agricola per la formazione dei figli di agricoltori, la casa di accoglienza.

Dom Mario è stato un appassionato per la comunicazione, ha lasciato grandi realizzazioni in questo campo, come ad esempio la Radio Regionale di Cicero Dantas, la Radio Vaza Barris di Jeremoabo, la Radio Comunitaria, l’Editrice Fonte Viva, la TV Fonte Viva e la Libreria San Francisco. Uno degli ultimi sogni realizzato da dom Mario è stato vedere la Rete Viva, emittente televisiva cattolica a livello nazionale, arrivare a Paulo Afonso.

Gli altri suoi sogni erano: creare un’ emittente radiofonica educativa, un canale TV educativo, un a scuola di formazione e comunicazione, ed una radio comunitaria in ogni parrocchia.

L’azione e l’entusiasmo di dom Mario andarono oltre ai limiti della diocesi di Paulo Afonso, dal 1995 era presidente del Regionale Nordest-3 della Conferenza Episcopale Brasiliana che comprende le diocesi dello stato di Bahia e Sergipe. Uno dei punti alti del suo mandato è stata la realizzazione della prima Settimana Sociale della Bahia a Fiera de Santana nel maggio del ’98. Dal 1994 era inoltre presidente nazionale della commissione pastorale dei Pescatori, per conto di questo incarico visitò vari gruppi di pescatori artigianali in tutto il Brasile e realizzò viaggi in Europa per divulgare questo tipo di pastorale. Era anche presidente dell’ IRPAA istituto per la piccola agricoltura appropriata.

Il giorno 4 novembre 1998 dom Mario iniziava l’ultima tappa della sua Vita terrena, verso le 2 del pomeriggio nella sua residenza, fu colpito da una grave emorragia celebrale che lo portò in coma, soffrì di arresto cardiaco e respiratorio; portato con urgenza a Recife a 450 Km da Paulo Afonso fu ricoverato nel centro di terapia intensiva del Real Hospital Portughese. Il 13 novembre durante un trasferimento in un reparto per un esame di controllo, soffrì di un arresto cardiaco, i medici riuscirono a rianimarlo ma pochi minuti dopo, un secondo arresto cardiaco fu fatale, morì alle 18,20 ora di Recife.

La Salma fu portata a Paulo Afonso dove arrivò con un piccolo aereo della Chesf verso le 5 del mattino successivo e fu condotta alla cattedrale diocesana. Durante due giorni e due notti fu enorme l’afflusso di persone che andarono porgere l’ultimo saluto al loro Pastore, Maestro ed Amico.

Il Funerale fu celebrato alle 9,30 di lunedì 16 con una Santa Messa campale celebrata davanti alla cattedrale, fu  presieduta dal vescovo dom Aloisio Penna, predecessore di dom Mario, accompagnato da altri 16 vescovi e circa 50 sacerdoti. Venuti dall’Italia erano presenti: Angela Fornara cognata di dom Mario, Stefano Travaglia marito di una nipote di dom Mario, mons. Mario Bandera direttore del Centro Missionario di Novara, Giorgio Fornara e Domenico Favino grandi amici di dom Mario. Alle 11,30 il Feretro partì per il Cimitero accompagnato a piedi per un percorso di circa 5 Km da un’immensa moltitudine di persone. Verso le 13 la Salma di dom Mario scese al tumulo preparato accanto ai Resti Mortali di don Mario Lorenzo Tori, compagno della prima e di quest’ultima ora.

Dom Mario riposa in pace.(†)