Voglia di Comunità e di  sacerdoti nella storia religiosa di Santo Stefano 

Nel 1767 gli abitanti di S.Stefano muovevano i primi passi per avere il primo cappellano stabile, che grazie alla voglia di comunità e soprattutto alla tenacia degli abitanti,  costituivano "ad iuratam conventionem" presso il notaio Scolari, il legato per il sostentamento di un sacerdote presente nelle cassine di Vergano basso.

"...Cum sii quod habitatores Capsinarum Sancti Stephani in territorio Burgimanerij devenerint inter eos ad iuratam conventionem..."

A quel tempo era già presente l'oratorio dedicato a Santo Stefano (chiesa  vecchia), datata 1710 e questa doveva essere animata nella fede e dalla presenza di un sacerdote stabile.

Questo si realizzò con il beneficio al sacerdote,  Don Giuseppe Fornara  chiamato dai suoi compaesani ad essere il primo cappellano della borgata.

"...Cumque Rev. dus Clericus d. Joseph Fornarius filius Francisci habitator dictarum capsinarum ardenter exoptet, et iam diu deliberaverit servire Deo, et sacerdotalem dignitatem, si Deo placuerit, assequi, verum cum eidem desit modus hanc tacere, et voluntatem executioni demandandi ob defectum provisionis alicuius benefitij, requir. infrascriptos habitatores dictarum capsinarum etiam tamquam respectivos thesaurarios et fabricerios eorum oratorij, quatenus velint ad effectum praedictum assignare annuum redditum..."

Anche nelle Cassine di Vergano basso , c'era la consuetudine di lasciare un pane per ciascuna infornata quale contributo da destinare alla messe festive. Finché nel 1767 i capi famiglia deliberarono di assegnare annualmente la somma di 150 lire, da prelevare dai redditi del forno della Comunità.
Il 28 Agosto una delegazione si recò dal notaio Scolari per stendere la decisione approvata,ad iuratam conventionem. Erano spinti anche dal desiderio di assecondare un figlio di questa frazione, il chierico Giuseppe Fornaro il quale, non aveva ancora nessun beneficio (ovvero nessuna investitura ). La delegazione era composta da Giuseppe Antonio Fornaro, Giovanni Mario Zanetto, Stefano Fornaro,Bartolomeo Zanetto, Gio Maria Zanetto, Giuseppe M.Fornaro, Francesco Fornaro costoro rappresentavano la Comunità di Santo Stefano e nella convenzione giurata da tutti gli abitanti,si erano impegnati a cuocere il pane nel forno costruito da loro, in modo che il reddito derivante potesse far celebrare tante messe (20 soldi per messa).

Don Giuseppe Fornara, (1746 -1821)  Dal 1767 Cappellano delle Cassine di Santo Stefano.

Don Francesco Luigi Fornara (detto Luigi) (1770 - 1826) Zio dei seguenti sacerdoti (sepolto nella parrocchiale di Boca).

Don Giuseppe Stefano (Pino) Fornara  (1826 -.1881).Nipote del precedente Don Luigi.

Don Francesco Fornara,  (1831 -.1903), Nipote di Don Luigi, Cappellano dal 1871 subentrato al fratello Don Giuseppe.

*) Questi sacerdoti qui sopraelencati erano nativi della frazione ed erano del ceppo famigliare "dla Canova", che è stato prolifico e proficuo nella fede religiosa stefanese, dando numerosi sacerdoti alla comunità. Non ultimo va ricordato anche Don Gervasio Fornara , attuale parroco a Casale Monferrato anch'egli di questo ceppo famigliare. 

Don Luigi Godio , (1877 -.1922), Originario di Maggiate, dal 1903 quinto Cappellano  e dal 25 giugno 1909 primo parroco della Parrocchia di Santo Stefano (eretta il 25 Dicembre 1905).

Mons. Luigi Lucchini , (1886 -.1971), Originario di Zoverallo (VB) dal 1922 - 1969  secondo parroco di Santo Stefano. 

Don  Vincenzo Annichini , (1923 -.2007) Originario di Maggiora dal 1969 - 2006  terzo parroco di Santo Stefano. 

Don  Alberto Olivo, 1954  Originario di Gozzano  dal 2007 al 2010  quarto parroco di Santo Stefano. 

Don Eugenio Grazioli, 1955  Originario di San Pietro Mosezzo (No) dal 2010  quinto parroco di Santo Stefano. 

Nel 1710, la nostra comunità si mobilitò per avere un sacerdote stabile.Le nostre radici si fondano sulla tenacia, caparbietà e solidità nella fede. Rimane da capire come dei semplici contadini abbiano sviluppato tutto ciò.
Una delle ipotesi, è che tra la fine del '500 fino alla metà del '700, le nostre contrade ed il territorio  borgomanerese fosse  solcato dall'opera moralizzatrice ed evangelica  dei gesuiti, fondati da S.Ignazio di Loyola e dimoranti ad  Arona dal 1573 fino al 1773.

Estratto del documento del Notaio Scolari del 1767, venerdì 28 agosto Tratto dal Libro "S.Stefano fra memorie del passato e ricerca del nuovo"- Documentazione A.Papale

 In abbreviaturis mei habetur, ut sequitur, videlicet:

 In nomine Domini, anno ab eiusdem Nativitate millesimo septingentesimo sexagesimo septimo, inditione decima quinta, die vero veneris vigesima octava mensis Augusti, hora in vesperis. Existente Pretore Oppidi Burgimanerij Egr. J. C. et Advocato d. don Petro Garrono. In studio inferiori habitationis mei Notarij infrascripti sit. in dicto Oppido, et in Ouarterio Matiati.

Cum sii quod habitatores Capsinarum Sancti Stephani in territorio Burgimanerij devenerint inter eos ad iuratam conventionem, quod omnes habitatores in dictis capsinis semper, et in perpetuum coquere debeant panem in furno constructo in eisdem capsinis eorum expensis, et iIIius annuus redditus converti debeant in celebrationem tot missarum in eorum oratorio S.ti Stephani sit. in dictis capsinis cum elemosina solido rum viginti pro singula publica de praemissis apparente instrumento recepto à Notario Francisco Ruga &.

Cumque etiam sii quod praedictum oratorium possideat infrascriptas petias terrae, quarum pariter annus redditus convertatur in celebrationem tot aliarum missarum in eodem oratorio, et prout infrascripti parti­culares ibi dixerunt et protestati fuerunt hic in praesentia &.

Cumque Rev. dus Clericus d. Joseph Fornarius filius Francisci habitator dictarum capsinarum ardenter exoptet, et iam diu deliberaverit servire Deo, et sacerdotalem dignitatem, si Deo placuerit, assequi, verum cum eidem desit modus hanc tacere, et voluntatem executioni demandandi ob defectum provisionis alicuius benefitij, requir. infrascriptos habitatores dictarum capsinarum etiam tamquam respectivos thesaurarios et fabricerios eorum oratorij, quatenus velint ad effectum praedictum assignare annuum redditum...

Hinc est quod ibidem presentes, et personaliter constituti Joseph Antonius Fornarius q. Alberti Antonij, Johannes Maria Zanettus q. Francisci Fortunati, Stephanus Fornarius q. Johannis Baptistae, Bartholomeus Zanettus q. Johannis Alberti, Johannes Maria Zanettus q. Laurentij, Joseph Maria Fornarius filius Johannis, Franciscus Maria Fornarius q. Johannis, omnes habitatores dictarum capsi­narum, et ex principalibus earumdem, ac etiam nomine aliorum habitantium in eius, facientes infrascrip­ta omnia, nedum tamquam fabricerij, et thesaurarij, deputati à Rev. Baco Theol. et J. U. doctore d. don Johanne Baptista Curti preposito dicti Oppidi pro administratione dicti oratorij, sed etiam ex persona eorum propria, spante &., et omnibus modo &., titulo, et nomine patrimonij vitalitij assignaverunt, et assi­gnant prefato Rev. Clerico d. Joseph Fornario, ibique praesenti, stipulanti et acceptanti ut infra ad habendum quidquid &., sine contradictione............

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