Successive visitavit oratorium campestre s.ti
Martini, distans a Parochiali per milliare et ultra, ad
orientem positum, insulatum, testudinatum, dealbatum et
pavimentatum, cum ostio unico in fronte, vase aquae
lustralis, et opportunis fenestris vitro et tela
muniendis.
Altare insulatum, sed omnimodo suppellectile
deficiens et sine lapide sacro, est sub fornice oratorij.
In hoc oratorio non celebratur; adest tamen beneficium
simplex clericatus sub eiusdem titulo dedditus lib. 32 ex
bonis in emphiteusim concessis Communitati dicti loci.
Dictam summam lib. 32 solvendam quod possidetur a rev.do
presbitero Iosepho Benigno de Burgomanerio.
Iconem format tabula sancti Martini Episcopi coronide
lignea nigra circumornata.
Redditus nulli, neque elemosinae, neque campana.
Traduzione
In seguito [il vescovo] ha visitato l'oratorio campestre di
san Martino, distante dalla Parrocchiale [di san Bartolomeo]
un miglio e più; è posto a oriente, isolato, con volta a
laterizio, intonacato e pavimentato; ha un'unica porta sulla
facciata, il vaso dell'acqua benedetta e le finestre
opportune, che devono essere munite di vetro e tela.
L'altare è isolato sotto la volta dell'oratorio, ma è
totalmente privo di suppellettile e senza pietra sacra.
In questo oratorio non si celebra; vi è tuttavia annesso un
beneficio clericale semplice sotto il titolo di san Martino
che rende 32 lire imperiali [all'anno] su beni concessi in
enfiteusi alla Comunità di Borgomanero. Bisogna che questa
somma di lire 32 venga pagata, in quanto il beneficio è
posseduto dal sacerdote Giuseppe Benigno di Borgomanero.
Quale immagine sacra ha una tavola rappresentante san Martino
vescovo, ornata di una cornice nera.
Non vi sono redditi, né elemosine, né campana.
FONTE: ASDN, Acta visitationum, Tomo
225, c. 458r
(Vescovo di Novara Giovanni Battista Visconti)
Ordini per l'oratorio di san Martino
Il titolare del Beneficio Chericato erretto in questo
oratorio proveda in termine di sei mesi l' altare della
suppellettile necessaria per la celebratione della S.
Messa, come si faccia per il passato e ripari li altri
bisogni della fabrica, e fenestre, e quando sia renitente,
il Vicario Foraneo faccia sequestrare i frutti e con
quelli proveda egli di mano in mano a quanto resta di
sopra ordinato.
Trascrizione
della
visita pastorale del Vescovo Taverna del 1617. Per
approfondimenti storici di Santo Stefano visitare www.varganbas.it