San Martino di Vergano (Ecclesia Sancti  Martini de Vergano)



Documento del notaio Giovanni da Veruno 1225
Elaborazione grafica liberamente interpretata, secondo le informazioni rilevate. Attuale facciata esterna Documento del 1225 (notaio Giovanni da Veruno)

E' difficile, giudicando l'aspetto odierno dell'edificio , poter credere che ci si trovi di fronte ad un luogo di culto conosciuto sin dal 1225.

Eppure percorrendo via Maggiora in direzione Vergano, appena passato l'incrocio stradale che va verso la frazione di Santa Croce, si fatica a riconoscere l'oratorio di San Martino ormai inglobato nel contesto urbano e purtroppo accostato ad un altro fabbricato, che ne nasconde le fattezze.
Nella elaborazione presentata, ho cercato di simulare come era quest'oratorio nel tempo, partendo dalle informazioni lette sui libri e sui documenti delle visite pastorali del Taverna, Tornielli, Bascapé.

Il 1225 è citato in un documento del notaio Giovanni da Veruno, nel quale è precisato che davanti alla chiesa era posto un termine che segnava i confini tra la pieve di Gozzano (Gaudianum) e la pieve di Cureggio (Quiregium). Da antichi rilievi, si puù stabilire che la chiesa era costituita da un'aula semplice, coperta dal tetto in legno, con abside semicircolare volta   ad oriente di 2,4 mt. L'ingresso laterale è murato in quanto è stato addossato un fabbricato civile,lunga 8,2 mt, larga 4,8 mt ed un altezza di 5 mt

Poche tracce di affreschi oggi visibili, datati sec.XIV , XV; sul fronte della via Maggiora si intuisce la figura di San Martino che dona il mantello al povero.
Tale oratorio fu oggetto di visite pastorali da parte di tutti i vescovi,dal Bossi nel 1580, allo Speciano nel 1590,al Bascapé nel 1597 al Taverna nel 1617 fino al Tornielli del 1649.
Dai documenti allegati si possono avere notizie di esso.
 


Clicca sopra immagine per traduzione


Nella visita pastorale fatta dal Vescovo Antonio Tornieli l'8 maggio 1649 scriveva:

[Mons. Antonio Tornielli] ha visitato l'oratorio di san Martino distante dal Borgo mezzo miglio.

 E' volto a oriente, isolato, intonacato all'interno con abside e pavimentato; all'esterno si presenta grezzo.
Dopo l'ultima visita fu riformato con l'apertura di finestre.
Ha sulla facciata la porta ben chiusa.
Nessuna campana.
Nessuna bussola per le elemosine.
L'abside è dipinto.
In questo oratorio non si celebra.
Nessun altare.
All'oratorio è legato un beneficio semplice di cui al presente gode il sacerdote Giacomo Francesco Vetius.
Non ha redditi se non le elemosine, che il reverendo Vetius ha annotato in un libro con 397 lire di entrata e 422 di spese.


Invece scrive Vincenzo De Vit nelle memorie storiche borgomaneresi (1880):

Questa è la chiesa di San Martino. Essa era l'antica Cappella o parrocchiale del luogo  di Vergano  in questi tempi pieve di Gozzano. Ad essa dovevano concorrere le popolazione di Vergano Sotto, o più propriamente Cassinale di S.Stefano, che oggidì forma parte del territorio di Borgomanero,  coi cassinali vicini. Con l'erezione della nuova chiesa, l'antica rimase  abbandonata sicché  poi venne  assegnata al territorio di Borgomanero probabilmente nel XIV secolo , ed eretta a Priorato, chiamato dell'Elemosina di S. Martino.

Nel Cinquecento il clericato di San Martino  godeva di un reddito di 32 Libre che la comunità versava al chierico beneficiario  dell'elemosina di San Martino, il quale provvedeva , nel giorno della ricorrenza del Santo, a distribuire viveri alle persone più indigenti , richiamando  attorno alla chiesa , i coloni  a festeggiare la fine lavori  dei campi assaggiando  il vino appena fermentato.

La chiesa oggi è in totale abbandono, chiusa al culto da decenni, e allo stato attuale delle cose non pare possibile un recupero.

Tratto da AA.VV. Un Borgofranco Novarese. Dalle origini al Medioevo

FONTE: ASDN, Acta visitationum, Tomo 225, c. 27v
(Vescovo di Novara Giovanni Battista Visconti)
29 luglio 1658
Visita dell'oratorio di san Martino

Successive visitavit oratorium campestre s.ti Martini, distans a Parochiali per milliare et ultra, ad orientem positum, insulatum, testudinatum, dealbatum et pavimentatum, cum ostio unico in fronte, vase aquae lustralis, et opportunis fenestris vitro et tela muniendis.
Altare insulatum, sed omnimodo suppe
llectile deficiens et sine lapide sacro, est sub fornice oratorij.
In hoc oratorio non celebratur; adest tamen beneficium simplex clericatus sub eiusdem titulo dedditus lib. 32 ex bonis in emphiteusim concessis Communitati dicti loci. Dictam summam lib. 32 solvendam quod possidetur a rev.do presbitero Iosepho Benigno de Burgomanerio.
Iconem format tabula sancti Martini Episcopi coronide lignea nigra circumornata.
Redditus nulli, neque elemosinae, neque campana.

Traduzione
In seguito [il vescovo] ha visitato l'oratorio campestre di san Martino, distante dalla Parrocchiale [di san Bartolomeo] un miglio e più; è posto a oriente, isolato, con volta a laterizio, intonacato e pavimentato; ha un'unica porta sulla facciata, il vaso dell'acqua benedetta e le finestre opportune, che devono essere munite di vetro e tela.
L'altare è isolato sotto la volta dell'oratorio, ma è totalmente privo di suppellettile e senza pietra sacra.
In questo oratorio non si celebra; vi è tuttavia annesso un beneficio clericale semplice sotto il titolo di san Martino che rende 32 lire imperiali [all'anno] su beni concessi in enfiteusi alla Comunità di Borgomanero. Bisogna che questa somma di lire 32 venga pagata, in quanto il beneficio è posseduto dal sacerdote Giuseppe Benigno di Borgomanero.
Quale immagine sacra ha una tavola rappresentante san Martino vescovo, ornata di una cornice nera.
Non vi sono redditi, né elemosine, né campana.

FONTE: ASDN, Acta visitationum, Tomo 225, c. 458r
(Vescovo di Novara Giovanni Battista Visconti)
Ordini per l'oratorio di san Martino

Il titolare del Beneficio Chericato erretto in questo oratorio proveda in termine di sei mesi l' altare della suppellettile necessaria per la celebratione della S. Messa, come si faccia per il passato e ripari li altri bisogni della fabrica, e fenestre, e quando sia renitente, il Vicario Foraneo faccia sequestrare i frutti e con quelli proveda egli di mano in mano a quanto resta di sopra ordinato.

Trascrizione della visita pastorale del Vescovo Taverna del 1617. Per approfondimenti storici di Santo Stefano visitare www.varganbas.it



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